Rimini sottovoce, di Alberto Cristofano
  Rimini strabica davanti alla crisi
 
L'emergenza economica a livello mondiale, con una recessione non soltanto minacciata ma già in atto, dovrebbe obbligare gli amministratori locali ad una riflessione politica. Di cui per il momento purtroppo non c'è traccia. Dietro le semplici formule magiche offerte ai cittadini in lingua inglese come per il "project financing", si celano meccanismi complessi che riguardano tutta la collettività. E tutti i settori della vita cittadina. La questione del lungomare non è legata soltanto all'urbanistica, all'ambientalismo, alla qualità della vita ed all'organizzazione di turismo e commercio, ma diventa sempre di più un tema economico reso scottante dalla stessa recessione. Qualsiasi progetto è destinato a diventare più complesso da affrontare e più difficile da realizzare.
Di tutta questa serie di questioni non si trova eco nei discorsi dei politici. Gli amministratori di Rimini fingono di dover mantener fede alle parole date. Guardano soltanto al passato, e non osservano il presente per comprendere le prospettive del futuro che toccano tutti noi. Il loro sguardo così è strabico. L'immagine che credono di poter offrire con una sicurezza che sarebbe ammirevole se non fosse stucchevole, risulta incompleta e deformata. Ma a farne le spese saranno tutti i cittadini, non soltanto quelli presenti nelle attività vicine al lungomare, ma pure quelli delle periferie più immediate o lontane.
La recessione richiederà un'offerta turistica molto a buon mercato. A Rimini non arriveranno mai ospiti da favola come quelli di cui si favoleggia per certe spiagge esotiche dove ogni giornata di soggiorno costa cifre astronomiche. Non illudiamoci e non prendiamoci in giro. (Aumenta la popolazione anziana non autosufficiente, ad esempio: le strutture pubbliche si evolvono con la stessa cifra statistica?)
I politici governativi non ammetteranno mai la complessità di questo quadro locale, attenti come sono a promettere la salvaguardia dei risparmi che null'altro è che la garanzia ad una classe di addetti ai lavori di poter continuare a lucrare sulle altrui disgrazie.
Roma per il nostro turismo sinora ha espresso soltanto gli alti lai di un sottosegretario, la signora Brambilla, che restano segno di pie intenzioni, lasciando tutto il peso economico della crisi alle singole realtà locali.
 
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