Rimini sottovoce, di Alberto Cristofano
  Elezioni 2011
 
Elezioni comunali 2011 a Rimini:
paradosso o maledizione divina?


A Rimini nella corsa elettorale al Comune, esiste un paradosso, o se preferite una maledizione divina? A destra, riempiono le strade con manifesti del candidato sindaco Lombardi. Poi lo cambiano con Renzi. E nessun giornale nazionale ne parla. A sinistra (si fa per dire), il Pd rompe con Sel: non ne vuol sentire parlare, al grido di “Tutti al centro”. Ed al centro chi ritroviamo? Un affollamento da giorno di mercato, con tante formazioni cattoliche: catto-cristiane, cristiano-templari, chierici stravaganti e cantori gregoriani indomiti con un sentimento di vendetta e rivalsa verso tutto e tutti in nome dell’amore evangelico.
Chiedo ai concittadini più esperti di me: ma questa è ancora politica? Uno dei tanti neopartiti cattolici appena nati, si lamenta di certe preferenze accordate dalla giunta Ravaioli. Ma non ne ha goduto anche la Curia a cui tutti questi cattolici dovrebbero guardare (terreni della Fiera, affitto del seminario...)? Ed allora di che si parla?
Si ha l’impressione di uno sfilacciarsi del tessuto civile e politico della città, all’insegna di una protesta isterica. L’esempio viene dal candidato sindaco Cingolani che sul “Corriere di Romagna” mi dà del comunista per essermi dichiarato vecchio anticomunista. Secondo lui non posso non essere che un adoratore di Togliatti. Diceva Totò, “Ma mi faccia il piacere...”.
Il vero problema è un altro: perché il Pd riminese non ha potuto protestare quando il suo segretario è stato accusato dal candidato sindaco Cingolani di essere antitaliano? Ipotizzo: ha avuto timore dei tanti “papalini” reazionari che condizioneranno le elezioni comunali di Rimini, con la loro presenza in tutte (dico: tutte) le liste tranne che in Sel, per questo demonizzata ed abbandonata.
 
 
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