Rimini sottovoce, di Alberto Cristofano
  Pd fare i conti non regolarli
 
Non ce ne vogliano gli autorevoli esponenti del Pd se osiamo commentare le loro dichiarazioni pubblicate domenica 14.12. sul "Corriere di Rimini", dopo le proteste "di base" espresse da un circolo del partito. Quanti si surriscaldano ora (soltanto ora) per le candidature decise dall'alto, debbono recitare un grosso mea culpa. E non se la prendano con gli "altri".
Nel Pd, per dirla brutalmente, sta trionfando il "centralismo democratico" rimpianto da D'Alema. Lo testimonia Ferdinando Fabbri quando garantisce che il candidato Vitali (ci astraiamo dalla persona,  che riteniamo degnissima, consideriamo soltanto il problema), sarà un ottimo presidente della Provincia.
Lo conferma Andrea Gnassi quando sostiene che il suo partito (alleluja) non nasconde niente, "persino il dibattito e i problemi".
D'altro canto Fabbri concede, bontà sua, che gli "autoconvocati" dello scorso giovedì non volevano "fare, sempre e comunque, semplicemente casino".
Il "mea culpa" di quanti protestano ora è  necessario perché, alle passate elezioni politiche, le scelte sono piovute dal "comitato centrale". Non ricordiamo dibattiti, discussioni, confronti sulla candidature.
La cosa ci interessa perché riteniamo che quanto sta succedendo in cento, mille città italiane, sia un fatto particolarmente importante per il futuro del Paese. Non ne avrà uno, l'Italia in mano alla destra berlusconiana. D'altro canto a Rimini, alle ultime elezioni politiche, la "sinistra" ha vinto grazie al "calo" di Forza Italia passata da 25.335 voti a 12.128 (-52,13%)... Qualcosa recuperò AN (da 8.691 a 10.113 suffragi). Il resto finì a favore di Ravaioli. Benissimo. Ma oggi la situazione generale si è aggravata, dopo le elezioni politiche e la "cacciata" di Prodi da parte di Veltroni.
Il Pd riminese deve fare i conti su queste cifre, e non regolare i conti "fratricidi". Lo diciamo (da non iscritti) pensando al futuro di tutti, non soltanto dei pochi "eletti".

Questo testo appare come lettera sul "Corriere di Rimini" del 16 dicembre 2008.
 
 
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