Rimini sottovoce, di Alberto Cristofano
  Rimini forse merita di piu'
 

Dunque, grandi progetti, ottime prospettive, anzi crisi generale dell'edilizia, teatro Galli senza soldi "privati", e poi tunnel per il ponte di Tiberio con in cambio tanto cemento. Li avete sentiti i costruttori che appunto parlano di una situazione catastrofica nel loro settore.

I nostri politici di maggioranza parlano a vanvera? Nell'interesse di chi? Fanno il gioco del re di Prussia? Vogliono avere un turno di riposo, lasciare all'avversario il peso del governo cittadino? E l'avversario (per cortesia o furbizia, vai ad indovinare) aspetta di scegliere il candidato d'opposizione.
Scommettiamo che alla fine troveranno un nome su cui tutti saranno (in segreto) teneramente d'accordo.

Non si tratta di questioni di simpatie personali, e forse neppure di un problema locale. Guardate a Bologna che si trova con il morale a terra anche perché il precedente sindaco si è dimesso. Tutti gli addetti alle secrete cose lo conoscevano bene, ma hanno preso in giro gli elettori, sperando che una volta entrato in Comune il Flavio Delbono smettesse di stare attaccato alle sottane di qualche bella signora. No, lui ha perseverato, ed ecco che si scopre che tutti sapevano, e nessuno ha mosso un dito per scansare il rischio.

Tutto qui. Poi ci sarebbe Milano, dove alle primarie del Pd sono andati in metà rispetto alle attese. Per cui Rimini è in buona compagnia. Se non fosse per piccoli particolari. La storia del Galli si trascina da più di mezzo secolo, assieme a palazzo Lettimi, al ponte di Tiberio, ed al convento di San Francesco destinato a biblioteca universitaria.

Cari amministratori e cari oppositori, state prendendo in giro la città. Per conto mio, diserterò le primarie del Pd e le urne amministrative. Il voto è l'unico strumento che abbia in mano il "semplice" cittadino, come una volta dicevano i cronisti per distinguere chi non conta nulla dai potenti in sfilata.

Rimini forse merita di più di quel triste elenco di cose non fatte. Non ci conforta la crisi nera di Bologna e la confusione preelettorale di Milano. Dove forse Pecorella sarò punito da quei Tafazzi del Pd per essere stato appoggiato da Vendola. Ci preoccupa invece il caos di Cattolica, dove chi ha parlato chiaro sarà espulso dal Partito (appunto) "democratico".

Lettera pubblicata dal "Corriere Romagna" il 23 novembre 2010.


 
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