Rimini sottovoce, di Alberto Cristofano
  Invenzioni storiche
 
Ho avvisato il Ponte che un certo articolo contiene delle belle notizie inesatte. Ciononostante, quell'articolo è stato inserito su Internet con quelle notizie false.
Ecco la lettera che ho inviato al direttore del settimanale.
Caro direttore, mi perdoni. Ma un suo collaboratore, Loreto Giovannone, ha superato ogni primato (e limite). Riscrive addirittura la storia di Rimini. E s'inventa una dominazione austriaca che non c'è mai stata (veda il Ponte, n. 36, p. 26, "Il porto di Rimini tra '700 e '800").
I fatti. Rimini dal 1528 al 1797, come leggo in un vecchio volume domestico del Matteini, è parte della Legazione di Ravenna, dipendente dalla Chiesa di Roma. Nel 1797 è nel Dipartimento del Rubicone della Repubblica Cisalpina. Nel 1815 ritorna alla Santa Sede.
La famosa notte di Rimini del 25 marzo 1831 (data a cui è dedicata persino una strada cittadina), della quale parla Giuseppe Mazzini, vede gli insorti combattere contro gli Austriaci.
Quegli Austriaci a cui Loreto Giovannone attribuisce la colpa di non aver eseguito alcun lavoro di manutenzione straordinaria nel porto di Rimini (fine colonna 4, inizio colonna 5) al tempo della loro "dominazione" nell'alto Adriatico.
All'inizio della colonna 2, si era invece letto di "opere di protezione del litorale, compiute e rifatte dal Governo Austriaco".
Mi spiace segnalare siffatte baggianate, ma credo che non si possa inventare bellamente la Storia.
Grazie dell'attenzione, suo Alberto Cristofano
 
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