Una botta di conti, come dicevano i nostri vecchi, non fa mai male. Dunque, il fondo Augusto Campana presso la Biblioteca Gambalunga è costato 500 milioni di lire alla Fondazione Carim nel 1998, 170 mila euro al Comune di Rimini secondo il progetto 2004 di sistemazione (quale la spesa effettiva?), ed i volumi non sono ancora accessibili al pubblico. Saranno pubblicati in digitale sul web: ma chi paga, e quanto costa tutto il lavoro? In tempi di magra, questa botta di conti non è inutile. Si chiama trasparenza.
Lettera pubblicata il 3 dicembre 2012 sul "Corriere di Romagna"
|